


Due percorsi espositivi: al primo piano l’etnografia extraeuropea (Africa, Americhe, Oceania), al secondo piano la preistoria.
Africa. L’incontro tra Africa e Occidente: la scoperta della costa occidentale con i primi oggetti africani in Italia, l’esplorazione dell’interno del continente con le relative raccolte etnografiche, la scoperta di quella che è stata chiamata arte negra.
Americhe. Le culture archeologiche dell’America centrale e del Mondo andino. In allestimento la sezione delle culture sud-americane e dell’area amazzonica.
Oceania. Sei sezioni tematiche che spaziano dal rapporto dell’uomo con la spiritualità, con l’arte, con il potere, con gli antenati e con la terra.
Preistoria. Le prime due sezioni presentano i diversi aspetti disciplinari della ricerca preistorica e la storia di Homo e il tema dell’evoluzione umana; a seguire, in ordine cronologico, le testimonianze umane dai primi strumenti in pietra alla metallurgia della prima età del ferro.
Organizzato su due piani, il museo espone gli oggetti e documenti riferiti agli usi popolari italiani, caratteristici delle diverse regioni, testimoni della diversità delle usanze e dei costumi, delle espressioni di pratiche tradizionali dei vari aspetti della ritualità magica e religiosa.
Tre grandi temi:
La terra e le risorse, dai sistemi di trasporto, al lavoro agricolo-pastorale, alle botteghe e segni del mestiere.
Vivere e abitare, il ciclo della vita attraverso le abitazioni e le attività domestiche.
Riti, feste e cerimonie, feste e riti attraverso gli strumenti musicali e gli spettacoli di piazza.
In un percorso scandito geograficamente vengono presentate le collezioni formate dai reperti depositati dall’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO), oggi Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), e provenienti dalle sue missioni archeologiche, oltre che da oggetti acquistati in Nepal e Tibet da Giuseppe Tucci tra il 1928 ed il 1954. L’allestimento è provvisorio.
Aperti per lavori. Con questo progetto si è chiusa la sede di Palazzo Brancaccio in via Merulana a Roma, per riaprire con nuovi allestimenti previsti per la fine del 2020, nel Palazzo delle Scienze dell’EUR.
Sono visitabili le sezioni relative a: Arabia del Sud, Vicino e Medio Oriente, Mondo imperiale iranico, Sud-est asiatico, Islam, India, Cina, Tibet e Nepal, Giappone, Corea, Vietnam.
La maggior parte degli oggetti proviene da Roma e dall’Italia centrale. Il percorso inizia con la Roma tardoantica a cui seguono le testimonianze dell’occupazione longobarda in Umbria e nelle Marche.
Un importante gruppo di rilievi marmorei testimonia la successiva età carolingia. Rilievi e tessuti copti offrono un esempio significativo della produzione artistica dell’Egitto tardoantico e altomedievale.
Il percorso si conclude con la straordinaria decorazione in opus sectile (intarsio di marmi colorati) che ornava la sala di rappresentanza di una villa (domus) monumentale fuori Porta Marina a Ostia.
Istituito nel 1923 con il nome di Museo Coloniale, nel 2017 è integrato nel nuovo grande progetto museografico del Museo delle Civiltà con la nuova denominazione Museo Italo Africano.
Il progetto vuole valorizzarne e promuovere in modo innovativo le collezioni, facendo luce sulle tante e controverse relazioni intercorse tra Africa e Italia nel corso dei secoli.
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